L’OSS e le sue competenze professionali

A partire dagli anni ’70 si sono susseguite diverse figure assistenziali (ASS, ASSS, AADB, ADEST, OTA), cui venivano affidati compiti semplici di carattere esecutivo come igiene degli ambienti, trasporto di materiali e prestazioni di tipo manuale.

L ’aumento vertiginoso della richiesta dei servizi di assistenza e cura rivolti alla persona intesa nella globalità dei suoi bisogni, portò a comprendere l’importanza della formazione professionale di coloro che si occupavano di erogare tali servizi.

Venne così istituita la figura dell’OSA (Operatore Socio Assistenziale), che riuniva in sé le due figure pre-esistenti degli Operatori dell’Area Sanitaria e degli Operatori dell’Area Sociale; tale figura doveva occuparsi non solo di assistenza diretta ai ricoverati di svariate età che presentavano problematiche fisiche, sociali e psichiche, ma di prestare assistenza anche ai pazienti che si trovavano nel loro ambiente di vita ( proprio domicilio).

Successivamente, in seguito alla crescita della domanda sanitaria correlata all’aumento della popolazione anziana, si avvertì la necessità di garantire prestazioni assistenziali sempre più qualificate e in data 22/02/2001 con Accordo Stato Regioni, il Ministro della Salute e per la Solidarietà Sociale e le Province autonome di Trento e Bolzano, venne istituita la figura professionale dell’OSS (Operatore Socio-Sanitario) e fu definito l’ordinamento didattico dei corsi di formazione, ed il relativo profilo professionale.

L’OSS è colui che dopo specifica formazione professionale si occupa di soddisfare i bisogni primari della persona nell’ambito delle proprie aree di competenza e di favorire l’autonomia e lo stato di benessere del paziente, sia in ambito sociale che sanitario, supportando l’infermiere e l’ostetrica; da questi elementi si evince il ruolo ricoperto e le funzioni svolte, alcune che può compiere in autonomia, altre in collaborazione con gli altri componenti del team multidisciplinare.

 In sintesi l’Operatore Socio-Sanitario è quel professionista che attraverso il corso di formazione acquisisce conoscenze, sviluppa abilità che gli servono per accrescere le proprie competenze professionali.

L’allegato B dell’Accordo Stato/Regioni del 22/02/2001 suddivide le competenze tecnico- assistenziali dell’Operatore Socio-Sanitario  in:

  • Competenze tecniche;
  • Competenze professionali;
  • Competenze relazionali.

Le competenze tecniche di cui è in possesso gli permettono:

  • di soddisfare i bisogni primari della persona garantendo l’espletamento delle funzioni fisiologiche e l’igiene personale;
  • di fornire supporto durante la somministrazione delle diete garantendogli un’adeguata alimentazione;
  • supportare il paziente nella deambulazione, mobilizzazione  e nel mantenimento della postura corretta.  

Le competenze professionali gli permettono di:

  • riconoscere le condizioni  che richiedono competenze tecniche specifiche e adeguate ai reali bisogni dell’utente;
  • riconoscere le condizioni di rischio legate a sindromi da immobilizzazione o prolungato allettamento;
  • attuare semplici interventi di prevenzione e di educazione alla salute.


Le competenze relazionali gli permettono di:

  • lavorare all’interno di una equipe multidisciplinare;
  • coinvolgere non solo il paziente ma anche i suoi familiari fornendo loro sostegno, attenendosi alle norme etiche e deontologiche, garantendo la massima riservatezza e rispettando la privacy dell’utente.